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Mater Misericordiae
Vi è piaciuto il logo del giubileo?
Opera del gesuita Padre Marko I. Rupnik, il logo che riporta la frase del vangelo di Luca (Lc 6,36) “Siate Misericordiosi come lo è il Padre Vostro”, mette insieme diverse parabole e pericopi del vangelo della Misericordia.
Dalla parabola del buon Samaritano, come suggerisce l’immagine dell’uomo soccorso dal Cristo Samaritano, a l’immagine del buon pastore del Vangelo di Giovanni, alla parabola del buon pastore che va in cerca della pecora perduta e gioisce quando la ritrova.
Davvero geniale vedere come un’immagine riesce a descrivere insieme almeno tre brani così importanti e indirettamente la prima sentenza delle beatitudini ‘Beati i misericordiosi perché troveranno Misericordia’, la parabola dei figlioli e del padre prodigo (perché sono tutti e tre prodighi specie il padre che non esita ad ammazzare il vitello grasso per il figlio ritrovato) e il “Padre Nostro“.
L’idea grafica poi di sovrapporre l’occhio del Cristo con quello del povero, quasi una tensione a identificare i due personaggi richiama anche il giudizio finale del Vangelo di Matteo (Mt 25,31-ss) dove il Cristo giudice si identifica con il più piccolo dei fratelli perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Insomma un logo, un disegno ad alta densità biblica e scarno e simbolico nei segni, in modo assai distante da quella che può essere per esempio l’iconografia bizantina, che pure vagamente richiama, come quella classica italiana per esempio, esprimendo una modernità che può piacere o non piacere ma che ormai ha segnato un epoca storica e che forse a chi non piace, con il tempo piacerà …
Nella stilizzazione, l’autore dell’opera Giovanni Stissi, che ha fatto pure un sito molto interessante http://www.madredimisericordia.it/ , ha rispettato i canoni dell’iconografia bizantina, ma ha assunto in pieno lo stile di Rupnik.
Lo stile appunto, probabilmente Rupnik la stessa opera l’avrebbe fatta più ‘complessa’ ma il segreto della Mater Misericordiae di Stissi è appunto la semplicità, gli occhi, meno pesanti di quelli del logo ufficiale, e non rispettando il canone bizantino che vuole il bambino già adulto, perché il Natale è già pasqua e la mangiatoia è già altare, ha lasciato il bambino ‘bambino’, sacrificando il canone, ma aumentando la dolcezza della Theotokos.
Complimenti dunque a Stissi, perché il successo di questa Mater Misericordiae è conferma del suo talento che ha mostrato in occasione di questo giubileo, diffuso tramite la rete, senza alcuna sponsorizzazione di alcuno, e che sicuramente avrà modo, una volta che il suo talento è ormai conosciuto in tutto il mondo, di mettere all’opera anche in altre occasioni.
Claudio Pace Terni 15 3 2016 su Mater Misericordiae
Il mio incontro con la Mater Miserciordiae di Stissi è avvenuto presso la cappella giubilare dell’ospedale di Terni, dove l’immagine è stata riprodotta in un telo. A seguire le foto della Messa Giubilare per l’apertura della porta santa avvenuta lo scorso 11 Febbraio con una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Mons. Piemontese.
Seguono le immagini e i twitt postati.
Non essere #esitante a varcare la porta santa con cuore contrito e sincero, cambierai te stesso e il mondo davvero pic.twitter.com/khOqYWNkVs
— ☄️Claudio Pace 平和 和平 (@ClaudioPace) February 23, 2016