Non fate date La regola di chi comprende la Misericordia di Dio
Non fate date
ieri un mio amico, piuttosto anziano, mi ha mandato una mail con tanto di link e per telefono mi ha descritto l’orrore che una profezia, attribuita alla Madonna, si sarebbe visto a San Pietro.
Un attentato in piena regola peggiore di quello avvenuto a Bruxelles, che avrebbe costretto il papa a fuggire sopra una fila di cadaveri e di moribondi sofferenti e mutilati.
Non ho sorriso, né ho pensato che fosse scemo o stupido, quel mio amico, che comunque pregava e invitava a pregare perché ciò non accadesse, ma dentro di me pensavo a quello che accadde a Milano dopo l’attentato delle Torri Gemelle quando si diffuse la leggenda metropolitana di una dottoressa che curando un paziente arabo, per riconoscenza da lui ebbe il consiglio di non prendere il metrò in un preciso giorno della settimana.
Fu il caos totale, nessuno prendeva più i mezzi pubblici (cosa che va fatta solo quando viene comunicato dall’autorità il livello di emergenza alto) e dopo vari appelli fatti dalle autorità comunali la gente piano, piano ricominciò la vita normale.
Il terrorismo infatti mira a creare terrore, vivere bene la propria quotidianità, senza farsi prendere dal panico e dall’angoscia, è la prima risposta concreta che possiamo dare agli atti di terrore che sono stati compiuti e a quelli che potrebbero essere compiuti nei giorni successivi.
Con questa logica, ho scritto questo twitter,
#nelMomento in cui si diffonde la paura vorrei vivere a RM il triduo pasquale del #giubileo https://t.co/bJIODHBRql pic.twitter.com/Pmw74CZeig
— ☄️Claudio Pace 平和 和平 (@ClaudioPace) March 23, 2016
richiamando il twitter che avevo scritto quando ho letto in rete di queste presunte profezie della Madonna di Anguera, che in modo per altro assai superstizioso legano all’ecclisi della luna gli eventi nefasti, cosa che non appartiene alla tradizione cristiana che pure nei vangeli parla di oscuramento di sole e di luna e di fatti apocalittici:
Attribuire date alla Madonna quando il Vangelo dice che neppure il figlio sa? Se credete #nonfatedate ma #pregate 😉 https://t.co/w6hG6f332K
— ☄️Claudio Pace 平和 和平 (@ClaudioPace) March 22, 2016
Il riferimento è agli atti degli apostoli, alla risposta che Gesù da prima di essere sollevato in cielo, in cui di fatto nega di sapere come uomo i tempi in cui sarà ricostruito il regno di Sion, e lo nega perché è un evento in cui ci vuole la collaborazione umana e che quindi non può essere fissato con una data precisa.
Nell’unica rivelazione mariana solennemente approvata dalla Chiesa quella di Fatima l’inquadramento temporale di quella che è stata la seconda guerra mondiale fu abbastanza preciso “La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore.” e fu oggetto di una polemica tra Lucia e i suoi detrattori.
Lucia, la confidente, sosteneva che la datazione della seconda guerra mondiale doveva essere fatta prendendo il primo atto di guerra che si verificò con l’invasione dell’Austria da parte di Hitler, cosa che avvenne sotto il pontificato di Pio XI, e non con l’invasione della Polonia che avvenne sotto il pontificato di Pio XII.
Probabilmente Lucia aveva ragione, ma forse le preghiere sue e di tante altre anime in cielo e in terra hanno fatto sì che questo funesto evento fosse almeno ritardato …
In ultimo un racconto che un figlio spirituale di Padre Pio, recentemente scomparso, Don Giuseppe De Santis faceva di un episodio in cui vide Padre Pio strappare un messaggio che una carismatica gli mandava, senza neppure leggerlo, conteneva profezie e date, “I disegni di Dio non sono definitivi” era il suo insegnamento.
Bisogna pregare sempre ma non rinunciare alla quotidianità cosa che avveniva anche nelle prime comunità che San Paolo doveva ogni tanto riprendere dicendo:
“Chi non vuol lavorare neppure mangi!“.
Claudio Pace Terni 23 Marzo 2016 su “Non Fate Date”