Papa Francesco fede e il lavoro che manca
Papa Francesco Fede. Non è ancora finito l’anno della Fede … questa visita di Papa Francesco alla Madonna di Bonaria si inquadra perfettamente nelle celebrazioni dell’anno della fede, che nessuno all’inizio di questo cammino comune avrebbe pensato di fare con due papi. Uno che imitando Celestino V, ha tagliato i ponti con il mondo e si è dedicato interamente alla preghiera e allo studio, l’altro che invece abbraccia i problemi del mondo con energia e coraggio. E tra questi problemi uno dei più drammatici, specie in Italia, ma non solo in Italia, è il problema del lavoro e non solo del lavoro giovanile, che è un problema nel problema. L’Italia che il nuovo vescovo di Roma incontra è un Italia alle prese con una crisi economica che non ha precedenti e che ha molte motivazioni e cause che non spetta certamente al papa analizzare nel dettaglio ne di proporre soluzioni tecniche, perché non è questo è il ruolo del papa. Il ruolo del papa è piuttosto quello di scuotere le coscienze assopite, richiamare credenti e non, ai valori propri della fede cristiana, e tra questi il valore del lavoro … Non è un caso che i nostri padri della repubblica hanno voluto che il lavoro si trovasse citato nel primo degli articoli della nostra costituzione italiana, era davvero il punto in comune tra le varie anime ideologiche degli uomini che la scrissero. Il lavoro era, dopo i cinque anni passati sotto l’incubo della guerra, una autentica emergenza. Dopo circa 65 anni, l’emergenza lavoro è tornata ma insieme all’emergenza non si vede in giro la stessa grinta che i sopravvissuti ebbero nel ricostruire il paese. Sono tante le cause che si possono individuare, le privatizzazioni incontrollate fatte nel passato e che si intende ostinatamente ripetere, la mancanza di credito, la debolezza della politica che ha come conseguenza lo scarso peso politico dell’Italia nell’Europa, la giustizia lenta, l’amministrazione pubblica inefficiente, le leggi assurde e numerose (dalle direttive europee, ai regolamenti comunali, passando per leggi regionali e pronunciamenti delle autority), la burocrazia … e chi più ne ha più ne metta. Tutte cause che fanno fuggire i capitali dall’Italia verso altre nazioni più aperte e accoglienti della nostra. Ma al di là delle tante cause, c’è ne una in particolare in cui il ruolo del papa si dimostra importante, in quanto con la sua predicazione, se fosse ascoltata, potrebbe divenire parte integrante del rimedio. La causa di cui parlo, è la mancanza di fede, di fede nel soprannaturale certamente, ma anche della semplice fede in un futuro migliore. Una fede che fa rischiare di più, il rischio di intraprendere senza aspettarsi tutto dall’alto, di assumere un giovane dandogli un contratto stabile, di investire i propri soldi in un qualsiasi investimento produttivo e non tenerli sotto un cuscino, di comprare un auto nuova o un elettrodomestico, senza avere sempre paura di non farcela anche quando ragionevolmente questa paura non dovrebbe esserci. Se la fede è un dono, l’accoglierla e metterla in pratica è uno sforzo, un merito. L’Italia, ciascuno di noi, segua l’insegnamento del “Papa Francesco fede e lavoro”, e cambi davvero mentalità, dal capo del governo nazionale fino all’ultimo disoccupato che magari ha smesso di cercare lavoro, tutti possiamo e dobbiamo cambiare mentalità. E se qualcuno non sa proprio cosa fare, cominci a chiedere al Signore un aumento di fede, già nel chiederlo con fede si viene subito accontentati. 😉
Claudio Pace Terni 22 09 2013 Blogger Consigliere Prima Circoscrizione Terni Est
Papa Francesco fede e lavoro, adesso lo aspettiamo tutti ad Assisi …
Dopo “Papa Francesco fede e lavoro” credo sia utili ascoltare il filmato di Pippo Corigliano che segue
[youtube]http://youtu.be/JPJCPX0rPgk[/youtube]
Qui l’intera playlist con i tre interventi di Pippo Corigliano che è stato per tanti anni voce il portavoce dell’Opus Dei, l’opera che ha fatto della santificazione del lavoro, dopo la presa di coscienza di essere figli di Dio, la ragione del suo apostolato nel mondo.
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