PapaGadget ovvero come sminuire la forza di un messaggio
PapaGadget
Dopo il solito pranzo alla solita mensa dell’AST, una mensa famosa che ha avuto tra i suoi illustri ospiti l’indimenticabile presidente della repubblica Italiana, Sandro Pertini, e il papa operaio, San Giovanni Paolo Secondo (vedi sopra la foto del suo memorabile pranzo accanto a due operai sorteggiati, foto che è appesa ad una parete della mensa stessa ed è tratta dal sito dedicato al papaoperaio) oggi ho preso un caffè con un amico e collega che lavora con noi in acciaieria.
Vi lavora da molti anni ma non tanti per andare in pensione (vedi anche legge Fornero 🙁 )
Il mio collega e amico poi non è del gruppo AST ma di una delle aziende che fanno outsourcing per l’AST e vive momenti di grande preoccupazione anche per l’ovvio motivo che le cifre ufficiali degli esuberi (550) venute fuori dal nuovo piano industriale, giudicato irricevibile dai sindacati e non condivisibile dalle istituzioni, parlano solo del gruppo senza dire nulla sugli effetti che lo stesso piano potrebbe produrre sui lavoratori dell’indotto se si adotteranno politiche di Insourcing.
Con tutto ciò si lavora nella speranza che qualcosa di buono succeda, si continua la propria vita normale, con le pause, la mensa, e il caffé del chioschetto che vende anche i tabacchi … Così mentre ci preparavano il caffé, lui acquistava il suo solito pacchetto di sigarette, messogli da parte perché l’ultimo, dalla ragazza del bar, che inconsapevolmente ci ha dato una lezione di qualità!
Un gesto il suo di cui si può parlare come esempio di customer satisfaction e di fidelizzazione del cliente altro che junk quality!
L’occhio però mi è andato sul lato del bancone dove sono esposti gli accendini, quelli della foto accanto, veri e propri papagadget, accendini con diverse immagini di Papa Francesco sorridente e benedicente che evidentemente devono piacere, se qualcuno ha pensato di utilizzare un papagadet per venderli.
Forse lo ha pensato perché ispirato dalle parole del papa sul fuoco che Gesù è venuto a portare sulla terra ma che è il fuoco dello Spirito non il fuoco di un accendino o forse perché questa immagine del papa tira, e così Sua Santità papa Francesco è finito in un papagadget 🙁
Chissà come reagirebbe lo stesso papa, che ama confondersi con la gente e andare in giro come fosse uno qualunque, se dovessse imbattersi di fronte a questa scatola di accendini venduti in un bar di una periferia esistenziale?
Forse con una battuta sul fuoco o forse ci rimarrebbe male, in prospettiva di un pericolo latente che un culto della personalità, da lui certamente non desiderato, possa sminuire la forza del fuoco di Cristo.
Immagino che papa Francesco voglia che rimanga acceso anche il fuoco materiale che arde nei forni dell’acciaieria di Terni, la cui sopravivenza questo piano industriale mette, dopo 130 anni di storia dell’acciaieria, in discussione.
Ma siamo noi uomini, con l’aiuto di Dio certamente, nella complessità della situazione di villagio globale che stiamo vivendo, che dobbiamo tenerlo acceso questo fuoco! Laboriosità e impegno nel lavoro, buone politiche (non certamente quella europea che non ha rispetto gli impegni presi quando ha bloccato il piano Terni Tornio) e relazioni industriali e un po’ di fortuna ( forse meglio dire provvidenza) perché le condizioni del mercato permettano una vera ripresa dell’economia europea e con esso una ripresa dell’acciaio europeo e italiano in particolare.
Tutto nella consapevolezza che se venisse sciaguratamente spento il fuoco dell’acciaieria di Terni potrebbe essere per sempre, … 🙁
Claudio Pace Blogger 21 Luglio 2014 suPapaGadget ovvero come sminuire la forza di un messaggio
[youtube]http://youtu.be/FPN4loA4kcA[/youtube]
PapaGadget