Pellegrini del creato
L’appuntamento lo ha dato Don Enzo Greco,
con questo breve messaggio pubblicato su FB
Giornata del Creato
L’idea di utilizzare il parco delle Grazie,
di partire dall’edicola di San Bernardino,
costruita nel punto dove la tradizione vuole che gli sia apparsa
la Madonna chiedendogli di costruirle la chiesa delle Grazie,
è stata molto bella, ci ha fatti pellegrini del creato, con lo stesso
spirito francescano di San Bernardino da Siena.
Pellegrini del Creato
Dopo una breve introduzione di Don Enzo,
infatti ci siamo immersi nel silenzio del parco,
accolti dalle note di fratello sole e sorella luna,
( a sua volta derivate dal Laudario di Cortona)
che il maestro Giovanni Mancini ha suonato
con dolcezza e devozione sul suo violoncello.
Note che piano, piano sono diventate il canto dei pellegrini,
pellegrini nel creato verso la chiesa e il chiostro delle grazie,
per pregare a pochi metri di distanza dal luogo dove oggi
dei malati vengono ospitati amorevolmente
negli ultimi giorni della loro vita.
Nel Chiostro delle Grazie
E cosi tra ascolto della Parola e le riflessioni sulla custodia del creato,
fatte anche dai pastori locali di diverse confessioni cristiane,
don Enzo ha evocato il senso del chiostro per i religiosi,
una figura del paradiso, già e non ancora.
Il chiostro come luogo della preghiera dove ci si incominciava ad
immergere con fatica nel mistero di Dio, con la meditazione,
una fatica che si sarebbe trasformata in gioia per l’eternità.
Il cercare le cose di lassù, non aliena dalla cura dalle cose di quaggiù,
pare, e non è un caso che San Francesco invitasse i suoi frati
a coltivare anche i fiori nei loro orti, sicché passando la gente
vedendone la loro bellezza rendesse lode al Dio che li ha creati.
Terni 20 Settembre 2021