Potere Operaio a Terni – Si ritorna indietro nel tempo?
Potere Operaio a Terni
Era abbastanza facile intuire che il consiglio comunale di ieri 13 Ottobre, sarebbe stato poco concludente, nonostante le buone intenzioni del sindaco che voleva chiamare a raccolta tutte le forze istituzionali per fare il punto sulla situazione e definire forse insieme una strategia comune di lotta.
Che durante il consiglio ci sarebbero state contestazioni, probabilmente pure, ma non tale da costringere il consiglio stesso ad essere sospeso in un clima che non ha mostrato certamente unita la città.
Ma di questo consiglio si parlerà di più forse perché, come si leggeva in diretta nel twit dell’account ConsiglioComunaleTr, ha preso la parola Oreste Scalzone, il fondatore di Potere Operaio, un cattivo maestro, come lo definisce il Tempo che condanna già il suo intervento presso l’università agli studi di Palermo.
Chi non ha vissuto quegli anni non può capire, se non attraverso dei racconti delle persone più anziane o dalla lettura dei libri, il pessimo clima che si respirava in quegli anni quando il mondo era diviso in blocchi e quando in Italia dei servitori dello stato venivano gambizzati o uccisi solo perché servitori dello stato, da persone che erano convinti di creare una società marxista con il potere dato alla classe operaia, esattamente come avveniva già a Oriente.
Fino al 1989 infatti c’era l’Occidente capitalista e l’Oriente comunista con il muro di Berlino a demarcare il confine, e in Italia tante persone persero la vita, proprio in quegli anni definiti: Anni di Piombo …
Solo per il fatto di essere dei servitori dello stato, venivano crivellati dai colpi di ragazzi che uccidevano in nome della lotta operaia, del potere operaio, del comunismo, anche se piano, piano capirono del fallimento del loro disegno criminale, che qualcuno sospetta essere stato strumentalizzato anche dai servizi segreti internazionali come nel caso dell’omicidio di Aldo Moro su cui dopo tanti anni, probabilmente la verità non è ancora venuta tutta a galla.
Nel filmato sotto l’omelia ai funerali di Aldo Moro del grande papa Paolo VI (che sarà beatificato il prossimo 19 Ottobre) che rivolgendosi a Dio disse “Signore tu non hai esaudito la nostra supplica per l’incolumità di Aldo Moro”
[youtube]http://youtu.be/soQHzRlX_xQ[/youtube]
Oreste Scalzone, di quegli anni, di quei movimenti di estrema sinistra, dei cosiddetti compagni che sbagliano, fu un protagonista e come tanti suoi compagni trovò rifugio in Francia, allora molto tollerante e accogliente di queste frange estremiste.
Francia che non ha mai voluto estradare nessuno dei ricercati dall’Italia come nel caso di Cesare Battisti finito poi in Brasile dove ancora risiede.
Che significato può avere e può essere dato alla presenza di Oreste Scalzone, in mezzo agli operai che bloccano i binari ferroviari della stazione di Terni con una manifestazione spontanea o al consiglio comunale dove prende la parola nella stessa assemblea che contesta istituzioni e sindaco che viene persino invitato a dimettersi da un operaio inferocito?
Sinceramente non lo so, spero che la cosa rimanga li, come un ulteriore segno di un disagio forte che la città di Terni sta vivendo in questi giorni, disagio che le istituzioni locali e quelle nazionali devono raccogliere.
Fino ad oggi, grazie anche ai nuovi media si è assistito ad un imbarbarimento del linguaggio, il leader, non leader come si è recentemente autodefinito al Circo Massimo, del m5s ne è un esempio, con un continuo uso di metafore violente subito dopo rettificate con un ‘non dicevo proprio sul serio’, che a giudicare dalle percentuali a due cifre dei voti ricevuti, hanno avuto il loro successo.
Matteo Salvini, segretario della lega, con il suo cyberleghismo ne è un altro esempio, anche lui in crescita di consensi, il mio augurio e auspicio e che queste forme, che non esiterei a definire di violenza verbale, con il perdurare della crisi, non si trasformino in un’altra sanguinosa stagione di violenza che come è noto non aiuta ad uscire dalla crisi anzi la peggiora, anche perché spesso le ricette politiche legate a questo linguaggio sono evanescenti, danno l’impressione più di piacere alle masse che avere una qualche probabilità lontana di poter essere attuate e attuate con profitto.
Claudio Pace Blogger Terni 14 Ottobre 2014 su Potere Operaio
Scegli visto che si tratta cmnq di un neologismo o all’ italiana “twit” o all’ inglese “tweet”, twitt no. Poi ti è scappato un Laeder.
Grazie per le correzioni, sempre gradite, spero di averle recepite tutte.