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Conclusione
In una famosa omelia del santo Jose Maria Escrivà “Amare il mondo appassionatamente” leggiamo:
<< … Mettete dunque da parte i sogni, i falsi idealismi, le fantasticherie, tutto quell’atteggiamento che sono solito chiamare mistica del magari – magari non mi fossi sposato, magari non avessi questa professione, magari avessi più salute, magari fossi giovane, magari fossi vecchio!… -, e attenetevi piuttosto, con sobrietà, alla realtà più materiale e immediata, perché è proprio lì che si trova il Signore: «Guardate le mie mani e i miei piedi » – dice Gesù Risuscitato – «sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che ho io » (Lc 24,39) .
Parole che ci aiutano a concludere con questa riflessione, scacciando la tentazione di collocare Rita nella dimensione del Magari, come se non si potesse vivere il santo vangelo in ogni situazione in cui Dio ci chiama, come se ancora oggi pensassimo che la santità sia riservata solo a persone speciali, che vivono in comunità facendo voti, penitenze e . . . miracoli.
Rita ha dimostrato in ogni circostanza della sua vita di essere aperta all’imprevedibile, di non seguire schemi particolari ma di cercare sempre l’obbedienza al Padre, di vivere con semplicità le virtù cristiane, in primis il perdono, dato ai nemici, a coloro che gli avevano distrutto la famiglia, senza porre alcuna condizione. Ciascuno di noi, di qualunque età e di qualunque condizione sociale, visitando il suo santuario o leggendo qualcosa di lei o udendo di qualche grazia concessa da Dio per sua intercessione, non deve alienarla da noi, ma chiedere al Signore che ‘aumenti la nostra fede’ perché anche noi, vivendo con impegno la nostra vita ordinaria, facendo in essa spazio a Dio, con i sacramenti, l’orazione, la partecipazione all’Eucarestia, … ben preparata con l’abitudine alla confessione frequente. Possiamo come lei diventare ‘santi’ e ‘santi’ da altare? Con un po’ di fede e di obbedienza, ciascuno di noi può trasformarsi e diventare da ‘legno secco’ una vite ‘fruttuosa’ e l’acqua della preghiera a Santa Rita . . . può essere utile in questa nostra personale trasfigurazione, trasformazione di uomini in figli di Dio, Dei! Una trasformazione che può avvenire se come Santa Rita ci si immerge nella Chiesa, si segue il suo magistero, ci si nutre degnamente del corpo e del sangue di Cristo il cibo che ci deifica, che ci fa diventare dei!