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Ringraziamento
Padre,
che sei nei Cieli che hai creato e che vedi in ciascuna delle nelle nostre anime, grazie di esistere e grazie di averci fatto esistere anche solo per dirti una volta sola: “grazie”.
Grazie, per avere voluto che a Cascia, un paese nascosto tra i monti della verdissima Umbria, abitasse una donna forte, come Maria e come le altre donne forti di cui si parla nella Bibbia. Grazie, per averci dato in lei un esempio di come vivere la vocazione soprannaturale alla vita familiare e insegnato come i tuoi comandi sono più importanti della vita di ciò che noi abbiamo più caro come i nostri stessi figli. Grazie, per averci dato con il suo esempio un segno concreto della tua Misericordia, della necessità di perdonare , secondo gli insegnamenti di tuo Figlio, non sette volte ma settanta volte sette cioè sempre. Grazie, per la sua vocazione alla vita religiosa e comunitaria e per le persone che in ogni epoca vivono allo stesso modo il loro servizio alla Chiesa.
Grazie, per ogni sofferenza che mi dai, che ben mi sta perchè mi deifica e perché ho qualche cosa da offriti. Perdonami se qualche volta, nella mia debolezza, ti chiedo di togliermela. Grazie, per averci adottato come Figli e per aver fatto sedere su di noi, come fossimo un magnifico trono celeste, il tuo Spirito che geme in noi con gemiti inesprimbili e che urla dal profondo: ‘Abbà Padre’. Grazie, per averci fatto capire che la grazia più importante è quella di saperti ringraziare e lasciare che, per opera Tua, la nostra vita si trasformi in un ringraziamento perenne, in un eco del tuo nome divino, “Io Sono”, che in eterno canteremo deliziandoci danzando in un eterno divenire Te.
La Rosa e la Spina
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Claudio Pace info@claudiopace.it
Un breve scritto su Santa Rita da Cascia