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Io sono una rosa di Saron
Ma è l’ora dell’amore, della chiamata alla vita consacrata e in comune, vita in cui il Signore voleva palesare alla generazione dei contemporanei ed a quelle successive quanto il suo amore poteva penetrare nel cuore di questa donna, e che cosa può operare la corrispondenza alla grazia di Dio in una donna già così duramente provata., il salmo 133 ci da un idea di questa nuova vocazione per Rita:
Canto delle ascensioni. Di Davide.
Ecco quanto è buono e quanto è soave
che i fratelli vivano insieme!
È come olio profumato sul capo,
che scende sulla barba, sulla barba di Aronne,
che scende sull’orlo della sua veste.
È come rugiada dell’Ermon,
che scende sui monti di Sion.
Là il Signore dona la benedizione
e la vita per sempre.
Una rosa ( vedi Ct 2,1 ” Io sono una rosa di Saron, un giglio delle valli. “) richiesta e trovata fuori stagione e una spina (vedi Gal 6,17, “D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo.“) sono i segni tangibili dell’amore sponsale di Gesù per lei introdotta oramai nel talamo nuziale dove lo sposo esaudisce volentieri i desideri della sua sposa.
Ecco perché generazioni di credenti, tra i quali si annovera anche san Pio da Pietrelcina, hanno potuto sperimentare e sperimentano ancora oggi la potenza della sua intercessione.
Si racconta infatti che Padre Pio ricorse a lei per avere un miracolo che non ottenne dopo aver pregato per lungo tempo tutti i santi francescani e ottenne da Dio quello che chiese!
Come loro, impariamo anche noi a chiederle non solo grazie materiali, ma un aiuto per innalzare il nostro spirito, sentendoci un po’ come quel legno secco che lei innaffiò per obbedienza e che la sua fede trasformò in una vite fiorita con frutti abbondanti, in questo modo, attraverso lei, riusciremo a far fiorire il nostro vigore spirituale e con la fede, ogni germoglio si trasformerà in amore.
La fede e l’amore caratteristiche essenziali della sua vita, si ritrovano nel miracolo del ramo secco e della vite, episodio questo, che viene richiamato per primo alle miridadi di visitatori del convento e che porta alla mente una pericope evangelica, quella del fico seccato riportata da Marco (Mc 11,22-25), un fatto opposto all’episodio del miracolo, ma con lo stesso humus di fondo, la fede.
Gesù allora disse loro: “Abbiate fede in Dio!
In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato.
Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati”