Semplicium ovvero rigenerare la politica con sana semplicità
Semplicium Con due semplici ma significativi punti, i due parlamenti hanno la storica possibilità di riconquistare la fiducia degli elettori che ormai da anni votano per il meno peggio, se non hanno smesso proprio di votare, trovandosi di fronte a dei listini chiusi in cui non è consentito nemmeno esprimere la propria preferenza sul ristretto numero dei candidati che una lista propone. Il primo punto del Semplicium è l’abolizione della Camera dei Deputati, con annessi servizi e personale che può e deve essere ricollocato nella pubblica amministrazione ma senza più quei privilegi remunerativi che costituiscono uno dei punti di scollamento tra istituzioni e popolo. L’evidente vantaggio del primo punto è quello di avere un taglio dei due terzi dei parlamentari, taglio che con la nascita dei vari parlamentini regionali appare più che giustificato. …
Il secondo punto del Semplicium è lasciare invariata la legge elettorale per il senato con due piccoli correttivi:
-togliere al presidente della repubblica la prerogativa di fare nuove nomine a vita di senatori;
-introdurre la preferenza, singola o duplice solo nel caso che si votassero due persone di sesso diverso.
Il sistema elettorale del senato attuale permette infatti di calcolare il “premio” su base regionale, cosa che di fatto permette di evitare che una forza che abbia ottenuto solo un terzo degli elettori votanti possa essere premiata con un numero di parlamentari che non rappresentano in una proporzione accettabile quella che è la volontà popolare.
Non piace l’idea di ridurre di due terzi il numero dei parlamentari? Una legge così darebbe stabilità ai governi che verranno?
Io credo di sì perché l’instabilità non è data dal Porcellum o dal Mattarellum, ma dal clima politico avvelenato che si respira nel paese, e che non pare sia cambiato molto né con il governo dell’ex larghe intese, né con l’intesa extraparlamentare tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, né dalle promesse di aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, promessa a cui non sono seguiti fatti politici davvero concreti.
Ora se le due camere dessero al paese un segnale così rivoluzionario, come la soppressione della camera più numerosa delle due, credo che il clima politico nel paese sarebbe davvero diverso, più simile a quello dell’Italia del dopoguerra, che fu capace di costruire una grande potenza economica industriale (con un sistema elettorale proporzionale e con le preferenze) tra le prime del mondo occidentale. Claudio Pace Blogger Terni 25 Gennaio 2014 Semplicium 🙂