Specchio rotto, novità dell’isola ecologica nr. 529 di Terni
Specchio rotto.
Uno specchio rotto, tra le novità dell’isola ecologica, ormai famosa grazie al mio blog e alle mie interrogazioni circoscrizionali, che poi non era proprio uno specchio rotto ma in disuso, e comunque messo accanto al contenitore del vetro, tutto sommato un comportamento al limite dei regolamenti ma non certamente il peggiore. L’altro giorno ho visto dei copertoni seminuovi di una moto enduro, qualcuno li avrà ripresi e riciclati e poi di tutto di più.
Stavo pensando che se si avesse la pazienza di raccogliere tutti gli oggetti che vengono buttati nell’isola, compreso lo specchio rotto di oggi, per poterli esporre in uno spazio espositivo adeguato, disposti in modo sapiente ed artistico ne verrebbe fuori una mostra di arte contemporanea di sicuro interesse. Lo dico con un po’ di ironia ma anche con un po’ di spirito propositivo, ho visto infatti qualche anno fa i resti di una grande linea industriale messa in disuso, che creavano nella piazzola dove sono stati deposti un ambiente molto suggestivo, perché non metterli nelle rotonde delle piazze, negli angoli delle strade delle periferie, come proposi tempo fa’ attraverso un atto di indirizzo proposto alla prima circoscrizione?
La trasformazione in pezzi artistici dei residui degli impianti industriali, non è un’utopia irrealizzabile, il problema è destinare un po’ di risorse umane, tra volontari e dipendenti pubblici, per dedicarsi ad un attività che può apparire strana ma che ha già dei precedenti apprezzabili e poi c’è il problema dei furti trattandosi di metalli, purtroppo il furto è di moda …
Lo specchio rotto, o in disuso come nel caso di sopra, porta poi a considerazioni di carattere filosofico e culturale non indifferenti, che spaziano dai proverbi della sapienza popolare, ‘l’occhio è lo specchio dell’anima’, alla Sacra Scrittura. In questa, nel famoso inno alla carità della prima ai Corinzi, San Paolo dichiara “Ora vedo tutto confuso come in uno specchio …“, dando evidenza che nella sua epoca la tecnologia di realizzazione degli specchi non era ancora evoluta come in epoca moderna, gli specchi infatti erano ricavati da lucidature di metalli come il bronzo e il rame. Sempre ai Corinzi ma nella seconda lettera, Paolo metafora 😉 con uno specchio il nostro riflettere la “Gloria di Adonai” precedendo la metafora con un affermazione decisa della libertà di chi possiede lo Spirito: “Il Signore è lo Spirito e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.“. Quante considerazioni da uno specchio rotto! Potremmo fermarci qui o proseguire parlando dei miti greci, o della vasta letteratura tra favole e libri moderni, ma forse è il caso di ritornare alla nostra isola ecologica e dintorni che registrano altri oggetti nuovi, in mostra permanente come un vetusto bidet da bagno che si può osservare nelle foto sotto. Mi chiedo però se l’ignoto scaricatore di specchi in disuso, ha mai provato a farsi fare un vetro per una porta o per un quadro, in una delle vetrerie che si trovano a Terni o nei dintorni, hanno il loro bel costo! Considerando l’ancora buona qualità del vetro in disuso, se avesse potuto venderlo come materia prima ad una vetreria, non dico molto, ma qualche euro lo avrebbe potuto ricevere, allora perché non creare qualche meccanismo virtuoso che permetta di dare o premiare, anche un minimo chi ricicla invece di buttare? Penso ad una compagnia di trasporti cinese che fa pagare il biglietto con le bottiglie di plastica e immagino le isole ecologiche dotate di raccoglitori come quelli che si sono visti per qualche giorno in un noto ipermercato della città che offrivano degli sconti a chi riciclava il tetrapack. La strada dell’incentivo, credo sia la migliore possibile per raggiungere i migliori traguardi per l’ambiente e forse anche la più economica e la più popolare, anche se forse la più difficile da organizzare. Bella l’iniziativa sopracitata della raccolta del tetrapack in cambio di sconti ma poco utile, se questa redditività del riciclo non diventa un meccanismo permanente. 😉
Claudio Pace Terni 12 Novembre 2013 Blogger Consigliere Prima Circoscrizione Terni Est
E qui ti sei un po’ arrampicato sugli specchi.
Detto ciò, sarebbe bello se la raccolta differenziata dei materiali di risulta dei piccoli lavori edili che un po’ tutti fanno in casa, in economia, potesse essere fatta in più punti della città, e in fasce orarie comode. Altrimenti i nostri boschi periurbani continueranno a riempirsi di marronelle, bidet, cessi, ecc.