Ognissanti festa della vita e della felicità
Ognissanti
La prima spiegazione della festa odierna di Ognissanti me la diede l’anziana catechista della mia parrocchia, la Regina Pacis di Palermo, che la definì come la festa di tutti i santi che non sono ‘segnati’ nel calendario e che pertanto se non si fosse trovato il proprio santo nel calendario, Ognissanti sarebbe stato il giorno giusto per festeggiare il proprio onomastico.
Stiamo parlando degli anni sessanta, in cui ancora il concetto di santità era molto legato alla scelta religiosa, i santi sposati a parte la Madonna, gli apostoli e necessariamente qualcuno tra i primi martiri cristiani erano ben pochi ma specie tra le donne erano quelle che non volevano accettare le nozze forzate per amore di Cristo e che per questo trovavano il martirio per il quale erano esaltate.
Mi pare che ci sia solo un caso di una martire che si sposa e che riesce a conquistare alla fede il marito pagano con cui trova comunque la palma del martirio ma con il coniuge convertito.
Giusto santa Monica, la madre che con le sue lacrime conquistò la conversione del suo figlio Agostino e poi solo papi, vescovi, frati e suore che forse nell’immaginario collettivo sarebbero stati nei posti più alti del paradiso, agli altri giusto un biglietto per qualche posto lontano, da dove si può vedere Dio ma insomma non cosi come lo vedono gli altri.
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