Armonizzare l'atmosfera

Gioia dono e virtù da vivere nel giubileo della Misericordia

Gioia dono e virtù da vivere nel giubileo della Misericordia

Gioia

[youtube]https://youtu.be/Uw0daiwfJyE[/youtube]

Ormai è un classico della musica del Gen Verde, è un piccolo ma significativo inno alla gioia.

Le parole sono brevi e semplici e sono un ‘ottima sintesi della Spiritualità di Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei focolari, per la quale la gioia non è un’utopia …

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Twit teologici Esprimere il pensiero teologico in 140 caratteri

Twit teologici Esprimere il pensiero teologico in 140 caratteri

Twit teologici

Twit Teologici
Twit Teologici una foto permette di violare la ristrettezza dei caratteri di un twit ma richiede più tempo per prepararla. Il Crocifisso di Alberto Sotio colpisce perché, forse unico al mondo, Maria e Giovanni non piangono ma sono felici, forse di aver sentito le parole di Gesù per loro che li unisce per sempre (Gv 19,25-ss)

Si può scrivere in soli 140 caratteri un twit, un messaggio che esprima in se concetti teologici profondi?

Io credo di sì e credo che sia un buon modo di presentare la teologia che sebbene in se richieda molto di più che poche parole, forse anni e anni di studio.

Attraverso una frase può esserne condensato un aspetto teologico magari  accompagnato da una foto che può essere un testo già simbolico come il crocifisso che si vede nella foto, che è il crocifisso di Alberto Sotio custodito nel duomo di Spoleto, o un semplice fiore, il cielo, un aspetto della natura.

Su twitter, perché il twit sia letto e diffuso, se non si è personaggi di spettacolo, politici o scrittori già conosciuti dall’opinione pubblica e con tante persone che ti seguono, bisogna cercare di seguire le tendenze, le parole (spesse precedute da un cancelletto)  che si leggono sull’applicazione Twitter che si usa per twittare  o su degli account specializzati solo in raccogliere le tendenze.

Le tendenze che preferisco sono quelle che vengono lanciate da account di appassionati di letteratura, e che sono spesso una sfida, nel comporre, in pochissimo tempo, versi, nel trovare una foto adatta o un link che sia in tema però, perché se il link va troppo fuori il tema della tendenza si rischia di diventare spam e di avere quindi poca risonanza nel proprio dire anzi di suscitare antipatia che solo in qualche raro caso porta bene …

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Gratia Plena il nome di Maria nelle parole dell’Angelo

Gratia Plena il nome di Maria nelle parole dell’Angelo

Gratia Plena

Gratia Plena in latino o Kecharitōmenē in greco sono le parole con cui l’angelo Gabriele chiamò nel suo saluto la Vergine Maria il giorno dell’annunciazione.

Per essere riempita della grazia, per essere Gratia plena, Maria ha dovuto svuotarsi con una vita di umiltà, con l’ essere perfettamente umile.

Lei stessa ricorda nel cantico del Magnificat: “Perché ha riguardato la bassezza della sua serva” Lc 1,48

La Gratia Plena è la Creatura per eccellenza.

La Gratia Plena è il luogo della Sovrabbondanza, dell’Io_Sono Colui_Che Io_Sono, delle tre persone divine.

Queste tre persone Divine non potendo più contenere tra loro il loro perfetto e sovrabbondante amore hanno pensato a creare dal nulla qualcosa di diverso da loro, che però potesse contenerle, che potesse ospitarle svuotandosi il loro straripante amore.

Hanno pensato a Maria, hanno pensato alla Gratia Plena come colei che prima e meglio di ogni creatura potesse contenere la sovrabbondanza del loro amore.

Umiltà: Svuotarsi di se per riempirsi di Dio

Francesco e Chiara, che ringraziava Dio per essere sua creatura, hanno vissuto come la ‘piena di Grazia’, svuotandosi anche dei beni materiali, vivendo una povertà assoluta e senza compromessi, hanno colto e testimoniato con la loro vita questo senso di spoliazione, di svuotamento dell’anima per fare posto all’espansione della Grazia di Dio.

Il gesto di spogliarsi nudo e di restituire i propri panni lussuosi al padre da parte di Francesco e di farsi tagliare i suoi capelli, da parte di Chiara, vanno in questa direzione: senza un vuoto interiore non può sovrabbondare la Grazia, la Misericordia, il Perdono … la Gioia.

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Alzate portali i vostri frontoni Salmo 24(23)

Alzate portali i vostri frontoni Salmo 24(23)

Alzate portali

Vi è mai capitato di leggere o ascoltare le parole del Salmo 24(23), Alzate Portali i vostri frontoni ed entri il re della Gloria o della possenza come forse è meglio tradurre il termine gloria se vogliamo pensare (come suggerito anche nelle relazioni teologiche dell’Incontro di Valledacqua)  a Dio in maniera più biblica. Pensare a un Dio più come gravità che entità astratta, un Dio che ci attira anzi ci attrae.

Non è un caso che diversi anni fa Franca Cornado mi chiese, facendomi una correzione fraterna nel modo più delicato che si possa fare, ‘Hai mai ringraziato Dio per averti attratto?’. E in realtà non lo avevo mai fatto e ancora adesso lo faccio poche volte, poche volte dico, a Colui che è in un certo senso è il centro di gravità permanente: Grazie Signore per avermi attratto!

[youtube]https://youtu.be/hFGz-t5R0BE[/youtube]

Il salmo 24 tradotto in Italiano assume un suono diverso, da quello che per esempio sentiva Gesù quando, giovane ebreo, lo cantava, con ogni probabilità, nel suo salire a Gerusalemme per qualche festa religiosa.

Oggi quando sentiamo parlare di portali, pensiamo ai portali del web, queste porte di ingresso al world wide web che hanno voluto assumere il nome di portali, e che avrebbero anche loro bisogno di aprirsi a questo Adonai, a cui appartiene anche la realtà virtuale creata dall’ingegno e la fantasia degli abitanti della terra.

Claudio Pace Blogger 6 Settembre 2015 su Alzate portali