Gratia Plena il nome di Maria nelle parole dell’Angelo
Gratia Plena
Gratia Plena in latino o Kecharitōmenē in greco sono le parole con cui l’angelo Gabriele chiamò nel suo saluto la Vergine Maria il giorno dell’annunciazione.
Per essere riempita della grazia, per essere Gratia plena, Maria ha dovuto svuotarsi con una vita di umiltà, con l’ essere perfettamente umile.
Lei stessa ricorda nel cantico del Magnificat: “Perché ha riguardato la bassezza della sua serva” Lc 1,48
La Gratia Plena è la Creatura per eccellenza.
La Gratia Plena è il luogo della Sovrabbondanza, dell’Io_Sono Colui_Che Io_Sono, delle tre persone divine.
Queste tre persone Divine non potendo più contenere tra loro il loro perfetto e sovrabbondante amore hanno pensato a creare dal nulla qualcosa di diverso da loro, che però potesse contenerle, che potesse ospitarle svuotandosi il loro straripante amore.
Hanno pensato a Maria, hanno pensato alla Gratia Plena come colei che prima e meglio di ogni creatura potesse contenere la sovrabbondanza del loro amore.
Umiltà: Svuotarsi di se per riempirsi di Dio
Francesco e Chiara, che ringraziava Dio per essere sua creatura, hanno vissuto come la ‘piena di Grazia’, svuotandosi anche dei beni materiali, vivendo una povertà assoluta e senza compromessi, hanno colto e testimoniato con la loro vita questo senso di spoliazione, di svuotamento dell’anima per fare posto all’espansione della Grazia di Dio.
Il gesto di spogliarsi nudo e di restituire i propri panni lussuosi al padre da parte di Francesco e di farsi tagliare i suoi capelli, da parte di Chiara, vanno in questa direzione: senza un vuoto interiore non può sovrabbondare la Grazia, la Misericordia, il Perdono … la Gioia.
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