Clicca QUI invece per pdf relazione sulla spiritualità dell’Acqua in Franca Cornado e QUIinvece per una lectio sull’attributo della Misericordia per il quale Iddio si è fatto uomo. E ancora QUI per alcune pagine che contengono riferimenti a Franca Cornado
Magistero mariano e magistero petrino due luci per il mondo
Magistero mariano
La recente decisione di Papa Francesco di istituire un dicastero per la comunicazione fa comprendere molto bene che la comunicazione delle notizie, delle informazioni, la tutela dell’immagine della Chiesa, sia per papa Francesco molto di più di un dettaglio da curare, ma qualcosa che va molto al di dentro della stessa dottrina cristiana che si basa sul Vangelo, che altro non significa che ‘buona notizia’.
Un significato del termine greco Vangelo come buona notizia che rischia di perdersi nella sua traduzione italiana quando lo si traduce con vangelo e non con notizia, essendo ormai nel nostro linguaggio la parola vangelo legata al libro, ognuno dei primi quattro libri del Nuovo Testamento si chiama infatti vangelo o come sinonimo di verità, per via della nota espressione popolare: ‘vero come il vangelo’.
La ‘notizia’ a cui uomini come Paolo dedicavano tutta la loro vita per viverla e diffonderla, è che un profeta galileo, crocifisso dai romani alla periferia di Gerusalemme non era un pinco pallino qualsiasi, ma il Cristo, l’unto di Dio, il figlio di Dio e che essendo tale, è risorto, sconfiggendo la morte una volta per tutte.
E coloro che ascoltano questa buona notizia, credendovi, conformando la loro vita a questo annuncio, sono destinati a diventare altri Cristo, a sconfiggere con lui la morte, assumendo come lui un altro aspetto, un’altra forma con un corpo glorificato con cui vivere eternamente, assumendo per partecipazione la natura divina che il Cristo aveva di suo e che assumendo la natura umana che non aveva, ha donato a noi che abbiamo la natura umana ma non ancora quella divina.
E il papa di cui i media riportano anche le omelie che ogni mattina pronuncia a braccio nella celebrazione della sua Messa quotidiana a Santa Marta, tutte le sue comunicazioni le orienta alla comunicazione per eccellenza del vangelo-notizia: Cristo è risorto è veramente risorto.
Ut Unum Sint I carismi e l’Unità della Chiesa a Valledacqua
Nello scenario naturale dell’Abbazia di San Benedetto in Valledacqua ad AcquaSantaTerme (AP) uno dei luoghi più belli dell’Ascolano, il 29 Agosto 2015 si è tenuto il primo incontro teologico-pneumatologico organizzato dal sottoscritto insieme con l’Associazione Valledacqua, il centro studi teologico-pneumatologico il Presidio presso l’aula adiacente la Chiesa messa a disposizione dalle suore del Monastero Camaldolese.
Di seguito i contenuti dell’incontro.
CLICCA QUI per leggere la relazione su Franca Cornado e l’Ut Unum Sint
La relazione del Prof. D.Domenico Poli : “Culto spirituale (Rm 12,1), carismi (Rm12,6) e consolidamento dei membri della comunità (Rm 1,11)“.
La relazione del Prof. Francesco Bindella:”Che cos’è la Pneumatologia, sua attualità nella vita della Chiesa e ‘riscoperta’ del fondamento profetico coessenziale al fondamento apostolico (Ef 2,20)”. https://www.youtube.com/playlist?list=PLK40E5JdJBZSQ3crRdqyj4SLwLDEijYti
Il saluto di Nazzareno Marconi del vicepresidente dell’associazione Valledacqua al quale vanno i ringraziamenti per l’ospitalità concessa
Siete stati mai ad Ascoli Piceno nella Ascoli Carismatica?
Io sì più di una volta, e vi confermo che è proprio una Ascoli Carismatica e lo sono, ‘carismatici’, anche i dintorni, tra i quali ho scoperto ieri, su suggerimento del Vescovo mons. Giovanni D’Ercole, un posto meraviglioso:
l’Abbazia di San Benedetto in Valledacqua.
Il nome Valledacqua non è casuale, nella vallata sora acqua è la protagonista assoluta e proprio vicino all’Abbazia vi passa un affluente del Tronto.
Nell’Abbazia stessa c’è una sorgente dove l’acqua la puoi bere, in un contesto naturale davvero particolare, dove l’occhio, ovunque si posa scopre qualcosa di nuovo e di bello … (vedi qualche foto anche in questa pagina).
Provate ad immaginare …
Un castello a presidio della valle in basso, dove venivano mandati i nobili più scapestrati a refrigerare un po’ i loro bollenti spiriti.
I fiori della primavera che resistono pur se messi alla prova dall’improvviso peggioramento del tempo.
Un fiore di altre ere stampato sul travertino da quell’artista stupendo che è la natura, e i colori del cielo, l’aria, una meridiana, i sassi, le rocce, i dipinti vecchi e nuovi nella vetusta chiesa e nella casa moderna e accogliente, nella cui cucina marchigiana tipica anche il palato riesce ad assaporare le bellezze del posto, giusto per non farsi mancare nulla.