Armonizzare l'atmosfera

Lacrimosa Mozart nella parrocchia San Giacomo di Medjugorje

Lacrimosa Mozart nella parrocchia San Giacomo di Medjugorje

Lacrimosa.

Medjugorje non è un santuario né una basilica o altro ma una parrocchia e come in qualsiasi altra parrocchia può capitare che entrando trovi un coro che tenga un concerto di musica sacra.

Cosi è stato per me giovedì scorso,  nella ormai piccola chiesa parrocchiale, piccola rispetto al continuo  flusso dei pellegrini provenienti da tutto il mondo, in vista della Solennità di Tutti i Santi e della Commemorazione dei fedeli defunti, la Corale Accademica “Pro Musica” di Mostar ha eseguito il famoso “Requiem KV 626” di W. A. Mozart” del quale ho rubato un pezzetto con la mia fotocamera compatta,  eccolo: 

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Mostar una tappa consigliata per chi viene a Medjugorje

Mostar una tappa consigliata per chi viene a Medjugorje

Mostar
Mostar il ponte vecchio

Mostar è una storica città della Bosnia che dista una trentina di chilometri da Medjugorje e che si raggiunge facilmente in macchina in circa mezz’ora essendo collegata con una strada statale, comoda ma assai tortuosa nel suo percorso.

Mostar ha un legame, purtroppo forte con Medjugorie, in quanto, per i fatti che avvennero nel 1993 a Mostar e nella Bosnia, il mondo intero comprese che quel manifestarsi della Madre di Dio come Regina della Pace, a sei ragazzi, che chiamerei più confidenti che veggenti,  chiedendo agli uomini di buona volontà, conversione, preghiere e penitenza per la pace, aveva delle motivazioni molto forti.

Bisogna dire che l’amministrazione di Mostar ha lavorato davvero bene per ricostruire la città che fu uno dei luoghi al centro degli scontri etnici che avvennero in quel epoca. Lo straniero che viene e che si dirige verso il centro storico, per ammirare il famoso ponte di Mostar e i vicoli della città vecchia, vede solo qualche traccia di quei momenti molto brutti e tristi, qualche casa dilaniata dalle bombe, qualche muro ancora crivellato dai colpi di arma da fuoco dei cecchini …

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Kravice giochi dell’acqua al confine della Bosnia

Kravice giochi dell’acqua al confine della Bosnia

KraviceKravice è una località al confine della Bosnia ad una quarantina di chilometri da Mostar e meno della metà da Medjugorje in cui il fiume Trebižat forma delle piccole cascate d’acqua di circa trenta metri, con la particolarità di formare quasi un piccolo anfiteatro naturale largo circa centocinquanta metri. Certo chi, come il sottoscritto vive a Terni, a circa cinque chilometri dalle Cascate delle Marmore, il pur spettacolo delle cascate di Kravice non è una cosa nuova, pur tuttavia vale la pena, se ci si trova da queste parti farci un salto e andarle a visitare. Il costo del biglietto è accettabile, mezzo euro a cranio 😉 , e la località e facilmente raggiungibile magari chiedendo informazioni come ho fatto, correggendo subito la pronuncia della località, da ‘cravice’ a ‘Kravise’ come la se che dicono i romani quando dicono ‘SEmo Romani de Roma’, che se chiedi di cravice non ti capiscono proprio, devi romanizzare un po’ la pronuncia :-). Una scaletta fatta in pietra e già nella prima curva verso il basso tante persone che si scattano foto, coppie di fidanzati, famiglie …

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Medjugorje Grazie per avere risposto alla mia chiamata

Medjugorje Grazie per avere risposto alla mia chiamata

Medjugorje Grazie. .
Medjugorje Grazie. Una giovane coppia di sposi, lei è in dolce attesa, ascolta la traduzione simultanea della liturgia del pomeriggio … con il medesimo filo.
Medjugorje Grazie.
Medjugorje Grazie. La regina della pace, il sole, la chiesa di San Giacomo, l’apostolo che ebbe il nome di Boanarges insieme con Giovanni.

Medjugorje Grazie. Non è facile parlare di Medjugorje quando si è a Medjugorje. Medjugorje è un luogo in cui si vive, si prega, si fa esperienza dell’amore di Dio e della sua santissima Madre. Medjugorje è il completamento di ciò che la Madre ha fatto a Fatima per la Pace e chi viene qui la prima cosa che comprende è che ha risposto alla sua chiamata: ci si sente ospiti di Maria! Annunciando il mio pellegrinaggio agli amici, i colleghi e i parenti è stato già un ricevere rallegramenti, saluti e richieste di preghiere anche da chi proprio non ti aspettavi e con ogni mezzo, perfino mail e sms. Per venire qui ho scelto di fare il viaggio in macchina, è stato un po’ lungo e faticoso, ma non più di tanto essendo in due che ci alternavamo alla guida. Il primo giorno nella piazza dietro la chiesa già la prima predica. Ascoltata con la simultanea traduzione italiana, è stata chiarissima: il miracolo è tutto ciò che è ordinario, la giornata bella, il sole, i fiori, tutte cose che dovrebbero farci ringraziare Dio che invece non ringraziamo mai e che qui impariamo a ringraziare.

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