Crocifisso Falce Martello la dottrina sociale di papa Francesco
Crocifisso Falce Martello
La foto del papa che riceve dal presidente Boliviano un “crocifisso Falce Martello” ha fatto il giro del mondo ed è la cosa che forse sarà più ricordata del secondo viaggio sudamericano di Papa Francesco, i simboli del comunismo ateo e marxista insieme con quelli di Gesù Crocifisso fanno riflettere molto e fanno un diverso effetto sulla sensibilità dei credenti.
C’è chi pensando alla falce e al martello pensa giustamente ai milioni di vittime che il comunismo ha fatto nei paesi comunisti, alle chiese distrutte con la stessa ferocia con cui oggi le distrugge l’Isis, al massacro di cristiani e alla loro deportazione in massa nei gulag conseguenza della dottrina del materialismo ateo che considerava e considera la religione oppio dei popoli e che come tale andava estirpata con una cultura nuova, materialista che avrebbe dovuto eliminare i privilegi e creare una società giusta nel quale il partito comunista avrebbe guidato le masse verso il sole dell’avvenire.
E attenzione a leggere come un fallimento l’esperienza comunista dal punto di vista politico e storico, fallimento che sarebbe stato sancito con la caduta del muro di Berlino, la potenza più forte del nuovo millennio, che pare surclassare anche gli Stati Uniti d’America è la Cina, che è guidata ancora da un partito comunista unico e che nonostante la recente bolla speculativa pare essere una delle economie più forti del pianeta.
Nicaragua
San Giovanni Paolo Secondo che pure ebbe il coraggio di andare in Nicaragua nel 1983, chi non dimentica gli altoparlanti dello stadio in cui venivano scanditi slogan per disturbare la Messa del Papa, e nel 1996 in cui ricevette ben altra accoglienza, se si fosse trovato a ricevere un regalo del genere lo avrebbe forse presa come una provocazione inaccetabile.
Lui che il peso del socialismo reale lo visse come cittadino polacco, come sacerdote, vescovo e anche come papa che seguiva a distanza le sorti della sua Polonia, magari avrebbe spiegato con chiarezza al suo interlocutore che il “Crocifisso Falce Martello” stanno bene insieme non perché Cristo fosse stato un socialista o un comunista ante litteram (come recita anche il marxismo che individua nella prima comunità degli atti una sorta di precursore del comunismo) ma perché il comunismo, simboleggiato dalla falce e il martello, è stata una croce pesante per milioni di Cristiani in cui Cristo Crocifisso si riconosce perché ha detto che le parole del giudizio finale saranno: ‘qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatta a me’ (Mt 25,40) , qualunque cosa anche il loro massacro.
Papa Francesco invece l’ha accettato, non rinnegando le posizioni di uno dei suoi illustri e famosi predecessori, ma spiegando con calma ai giornalisti il contesto culturale diverso in cui la Teologia della liberazione si sviluppò e si bloccò proprio nell’ambiente gesuita sudamericano queste le parole del papa riportate da Repubblica:
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