Teatro Verdi Terni Un Va pensiero dedicato alla giunta comunale
Va’ pensiero, sull’ali dorate; Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli L’aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta, Di Sïonne le torri atterrate.
Oh mia patria sì bella e perduta! Oh membranza sì cara e fatal!
Arpa d’or dei fatidici vati, Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi, Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima ai fati Traggi un suono di crudo lamento,
O t’ispiri il Signore un concento Che ne infonda al patire virtù!
Un passaparola via Facebook, Twitter, mail e telefono ed ecco in corso Vecchio davanti alla splendida facciata del Teatro Verdi, che purtroppo non corrisponde ad un interno altrettanto splendido, un coro di persone, un piccolo pubblico, qualche giornalista, un blogger, fotocamere, cellulari, ipad, iphone ed ecco la protesta è fatta, diventa notizia. La notizia di un teatro chiuso per incuria, perché quando un teatro cade a pezzi è per incuria e non per altro che cade. Se poi l’amministrazione comunale si rivela incapace di rimetterlo a posto, in tempi accettabili e con progetti funzionali, ecco la protesta della gente di Terni, della Terni che non è solo lavoro e acciaio ma è anche musica e cultura, perché non di solo pane vive l’uomo, e nell’Umbria Verde e dell’Arte, Terni vorrebbe accanto al rumore continuo che viene dalla fabbrica, ascoltare anche, magari nel nuovo Teatro Verdi restaurato, i suoni che si levano dai cori, dalla gente che ama la musica, che fa la musica o semplicemente l’ascolta. E’ vero il proverbio recita, Primum Vivere, Deinde Philosophari, prima sopravvivere poi fare filosofia, ma la sensazione è che se non si trovano le risorse per il teatro non è perché non si sopravvive ma perché si spreca e si spreca troppo. Quattrocentomila euro per abbattere la storica passerella della Telfer sono uno spreco, mandare ogni giorno dei camion dalla Valnerina ad un depuratore di Orvieto per smaltire il percolato della discarica di VillaValle, con costi annui che potrebbero superare il milione e non farne uno in luogo più vicino con non più della metà della spesa annua per il trasporto, sono uno spreco, ricapitalizzare società come il Cmm cambiandogli nome senza mai avere un centesimo di utile, sono uno spreco. Mantenere una ventina di dirigenti, direttore e segretario generale e consulenti vari nel nostro comune di centomila abitanti, sono uno spreco, … spreco su spreco, ogni tanto si mette una pezza come nel caso della fontana di piazza Tacito, ma se non si cambia completamente registro nel modo di amministrare, la città continuerà andare a pezzi. E allora piuttosto che il Va Pensiero sarà necessario cantare un De Profundis … mentre qualcuno, che ha amministrato così male, invece di tirare a campare cercando qualcuno per ricompattarsi e continuare a scialaquare potrebbe cantare il Miserere facendoci il piacere di cambiare mestiere. 😉
Claudio Pace Terni 10 Ottobre 2013 Blogger Consigliere Prima Circoscrizione Terni Est Gruppo Consiliare PDL … e basso da coro.
[youtube]http://youtu.be/Iphhy09DEhU[/youtube]
Terni ha bisogno di un teatro vero, tecnologicamente all’avanguardia e architettonicamente all’italiana. Perché dal teatro può rinascere nuovo lavoro, se il teatro venisse pensato nell ottica di una ricaduta per la città che vada oltre il riempimento della sala. Abbiamo un’idea precisa in mente, ma non ce la vogliono far spiegare. E’ un peccato. Per tutti.
auguro che possiate far rivivere il vostro bel teatro! Forse il bicentenario sveglierà gli amministratori della città. Con questi chiari di luna, comunque, sarebbe un bel miracolo.
Ce lo auguriamo anche noi … Grazie Ernesto