Terni Acciaiamente Magica, aspettando il verde al semaforo di Viale Brin
Terni Acciamente Magica Sul monte di Pentima, sorge puntuale la luna, sora luna, che esce come una moneta argentata dall’acqua e distrae l’attenzione dal rosso che prolunga il mio tempo di attesa per il ritorno a casa e mi immerge in un sogno-realtà, in un mare di ricordi e di esperienze.
Mentre sfrecciano le auto e le storie ignote di molti, i miei pensieri si fermano sui luoghi del lungo viale che si intravedono da quell’incrocio tra lo stesso Viale Brin con Viale Breda e via della Pineta Centurini.
Sulla destra la Fabbrica d’Armi, che di armi non ne produce più da tempo, ne ripara qualcuna, prolungando l’agonia di un palazzo monumentale e del suo Canale Nerino, luoghi pieni di storia, che pare non interessino più a nessuno. Sono solo un costo, che nessuno riesce a trasformare in risorsa, un costo che prima o poi verrà tagliato, un vero peccato, ma senza idee e voglia di fare, custodire la memoria è solo una voce di spesa …
Mensa Ast
Dietro c’è la mensa dell’AST, in cui mangio quasi tutti i giorni, felice di sapere che è quella in cui ha mangiato il papa operaio, subito santo, e il grande presidente Pertini. Un partigiano vero, sentito e amato da tutti gli Italiani che si riconoscevano in lui anche se avevano differenti idee politiche, perché il presidente amava davvero l’Italia e lo faceva capire bene a tutti. Fosse più imitato dai politici di oggi, troppo occupati più a promettere ed esibirsi che a fare quello che il bene comune esige che si faccia!
E c’è chi ha il coraggio ancora di parlare con disprezzo della Prima Repubblica, davvero l’ignoranza è invincibile.
PIX
E poi dietro la mensa, quella che fu la Terninoss che mi aprì le porte del suo centro elettronico, quando armato di un pizzico di fede e di entusiasmo, di laurea e di conoscenze informatiche, non molto comuni a quei tempi, cercavo un lavoro stabile che, ringraziando Dio, ottenni proprio li.
Oggi è la PIX dell’AST che grazie a Papa Francesco comincia a vedere forse, un futuro meno cupo, in una parte di essa si lavora ancora il Titanio, le lamiere di Titanio! A sinistra invece la grande fabbrica, che spettacolo passare con la mente in mezzo ai forni che ho visto più volte mentre si cola, quando si scorifica, quando si spilla, quando vestiti da mantelli biancogrigi e metallici, come i cavalieri di una volta , gli operai prelevano i campioni per sapere se l’acciaio è venuto come si desiderava venisse …
Il Fuoco
Chi non ha mai visto queste cose, non ha mai respirato gli odori e i fumi di viale Brin, non può capire cosa è l’acciaio, cosa è il metallo, cosa è il fuoco, il calore avvolgente che emanano i rotoli appena sfornati quando gli si passa accanto.
È quasi come se l’uomo avesse rubato al dio Vulcano i suoi segreti, e con essi riproducesse controllando quello che la natura capricciosa fa di qua e di là, anche nella mia Sicilia, dove il fuoco dei lapilli illumina le notti dell’Etna e dello Stromboli con una forza così potente che se l’uomo potesse sfruttarla tutta per sé non servirebbe altro tipo di energia.
Valnerina
E ancora avanti nel viale prima della curva della strada che va alla Telfer di Papigno e alla centrale di Galletto, ricordato dal nome della via su di un cartello stradale sbilenco , ecco il Balipedio, il campo della prova delle armi. Ormai è ricoperto dalla vegetazione o usato come magazzino di vernici, una volta era un luogo di alto valore strategico e militare.
Da tempo non si sentono più i colpi di cannone sparare sulla lamiera ma più in alto, sulla sinistra nella collina di Pentima, continuano inconsapevoli questa arte balistica, i ragazzi del Serms, che collaudano i pannelli dei satelliti spaziali simulando lo sparo di proiettili con apparecchiature avveniristiche di un futuro ormai presente.
E questo mentre gli antichi spiriti dei Naharti, che hanno perso le loro tombe quando fu radicata la Fabbrica, nella Terni Acciaiamente Magica di viale Brin, vagano incuriositi e increduli di cotanto sapere e fare degli uomini di oggi.
Verde
Ma il semaforo è verde, la Luna è più su nell’orizzonte di Pentima e i tanti pensieri fuggono via veloci …
Occhio alla strada davanti, perché Viale Brin vive e continuerà ancora a farlo, e i nostri figli faranno ancora acciaio e continueranno a lavorare e combattere e scrivere pagine di storia fatte da atti eroici di ordinaria quotidianità nella Terni Acciaiamente Magica, che giustamente rifiuta anche solo il pensiero di un futuro privo del caldo acciaio.
Nella Terni Acciaiamente Magica se togli l’acciaio spegni un fuoco, spegni la vita, interrompi la storia, bruci la magia e lasci solo l’oscurità di una notte senza luna che invece adesso è alta sopra le colline di Pentima, alta come la speranza che la magia di Viale Brin continui nei secoli.
Claudio Pace Terni 9 Settembre 2014 su Terni Acciaiamente Magica [youtube]http://youtu.be/T6fDkHhLq-w[/youtube]
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