Twit teologici Esprimere il pensiero teologico in 140 caratteri
Twit teologici
Si può scrivere in soli 140 caratteri un twit, un messaggio che esprima in se concetti teologici profondi?
Io credo di sì e credo che sia un buon modo di presentare la teologia che sebbene in se richieda molto di più che poche parole, forse anni e anni di studio.
Attraverso una frase può esserne condensato un aspetto teologico magari accompagnato da una foto che può essere un testo già simbolico come il crocifisso che si vede nella foto, che è il crocifisso di Alberto Sotio custodito nel duomo di Spoleto, o un semplice fiore, il cielo, un aspetto della natura.
Su twitter, perché il twit sia letto e diffuso, se non si è personaggi di spettacolo, politici o scrittori già conosciuti dall’opinione pubblica e con tante persone che ti seguono, bisogna cercare di seguire le tendenze, le parole (spesse precedute da un cancelletto) che si leggono sull’applicazione Twitter che si usa per twittare o su degli account specializzati solo in raccogliere le tendenze.
Le tendenze che preferisco sono quelle che vengono lanciate da account di appassionati di letteratura, e che sono spesso una sfida, nel comporre, in pochissimo tempo, versi, nel trovare una foto adatta o un link che sia in tema però, perché se il link va troppo fuori il tema della tendenza si rischia di diventare spam e di avere quindi poca risonanza nel proprio dire anzi di suscitare antipatia che solo in qualche raro caso porta bene …
Facciamo qualche esempio pratico la parola chiave proposta è stata proprio questa mattina #NelPensiero una parola che apre a considerazioni non solo teologiche ma anche filosofiche.
Ma la proposta non era #IlPensiero ma #NelPensiero e questa allocuzione mi ha fatto venire alla mente una delle tante imparate dalla Spiritualità di Franca Cornado, che insegnava a pregare in questo modo: ‘Signore fammi entrare nel mio pensiero’.
Sempre dallo studio della spiritualità di Franca Cornado ho appreso il concetto del Pensiero di Dio che genera la Parola che diventa Carne (Incarnazione), che si fa mangiare dagli uomini (Eucarestia) e che attraverso la Carne e la Parola si divinizzano (Deificazione), vivendo già qui nell’immanenza la loro dimensione di Figli di Dio che nella trascendenza sarà un riuscire ad entrare nel Pensiero di Dio e scoprirlo nell’eternità, passando di novità in novità senza mai stancarsi, questo uno dei modi di intuire il Paradiso.
In pochissimo tempo, rielaborando quanto detto sopra e altro, la prima bozza venutami in mente a forma di preghiera e provata a scrivere era:
‘(a) Signore che mi hai creato pensandomi (b) e che mi pensi amandomi, (c) fa che viva pensandoti! (d) Signore fammi entrare nel tuo pensiero’.
L’ultima parte la (d) era letteralmente la preghiera di Franca che però doveva essere conformata al hashtag ‘NelPensiero’.
Le prime tre invece pur conformi allo stile di Franca sono un gioco di parole che si basa sulla ripetizione “pensandomi, pensandoti, pensiero” e “fa, fammi” con la rima principale ‘pensandomi, amandomi’ che da una melodia particolare a tutto il gioco di parole.
Lo spazio però inferiore ai 14o caratteri, visto che l’uso della foto ruba qualche carattere per il link alla foto stessa, richiedeva qualche sacrificio, ecco perché la parola Signore viene citata una volta sola e all’inizio e sostituita con Adonai che è la traduzione ebraica di Signore e che come tutte le parole straniere risulta assai suggestiva, ed ecco cosa è venuta fuori:<< Adonai che mi hai creato pensandomi e che mi pensi amandomi fa che viva pensandoti: fammi entrare #nelPensiero Tuo!>>.
Ed è piaciuta ricevendo più di mille accessi ottenuti dai retwitt (l’invio di un messaggio altrui ai propri follower) e i numerosi ‘mi piace’.
Di sotto il twitt nella pagina seguente invece altri twit teologici senza ulteriori commenti.
Claudio Pace 11.01.2016 su twit teologici
Adonai che mi hai creato pensandomi e che mi pensi amandomi fa che viva pensandoti: fammi entrare #nelPensiero Tuo! pic.twitter.com/NdYW1ZqHxl
— ☄️Claudio Pace 平和 和平 (@ClaudioPace) January 11, 2016