Vaccini molecolari
Premesso che la terra non è piatta, che la terra su cui viviamo a testa in su
è una sorta di sfera schiacciata ai poli, uno sferoide, il geoide terrestre,
che bisogna mettere le mascherine, lavarsi le mani, mantenere le distanze
etc. etc. etc.
e premesso, più seriamente, che non è possibile esprimere dei dubbi su
certi argomenti ‘politico-sanitari’ senza essere spacciati per terrapiattisti
o simili esprimo per chi fosse interessato a leggere
alcune mie opinioni, miei dubbi e proposte, sull’argomento in oggetto:
vaccini molecolari (Clicca qui e qui per le spiegazioni dell’ISS).
VAX E VARIANTI
Sebbene i grandi produttori di vaccini si siano affrettati a dichiarare subito
(forse anche troppo presto) che i loro vaccini sarebbero stati efficaci
anche rispetto alle varianti precedentemente, se non negate,
poco valutate (come si fa a capire senza sperimentare? E come si può sperimentare se la variante non è ancora comparsa? Oppure è comparsa ma non è stata diffusa la notizia?)
la prima domanda che porrei è:
Si può valutare dal punto di vista qualitativo e quantitativo
l’indice di variabilità del Coronavirus?
Quante sono veramente le varianti? Quale è la loro pericolosità effettiva?
Si può studiare, simulare e contrastare una variante che non si è ancora
manifestata?
Forse questi super computer quantici o quantistici, con incredibili potenze
e velocità di calcolo potrebbero essere utili alla causa.
Senza questo genere di valutazioni, le campagne di vaccinazione di massa
rischiano di essere quanto meno inefficaci?
In questo senso, sebbene non celino una certa faziosità politica,
le accuse che vengono fatte da chi dice che il virus non provenga
dalla Cina ma dall’Italia (sarebbe meglio dire dall’Europa) sono
quanto meno da prendere in considerazione almeno dal punto
di vista operativo (come sicuramente sarà stato fatto dai produttori
dei vaccini).
O dobbiamo porci il dubbio che un vaccino sviluppato negli US
potrebbe non avere la stessa efficacia di un vaccino sviluppato in Europa?
LOCKDOWN
Questo termine inglese andrebbe tradotto letteralmente
non con ‘chiusura’ ma con prigionia come dimostra questo filmato.
Nelle province lombarde dove ci furono tanti morti
durante la prima ondata, ce ne furono molti di meno durante la seconda,
e questo dovrebbe far riflettere sul fatto che il lockdown e le restrizioni,
che si stanno dimostrando efficaci su altri virus meno letali,
e che certamente diminuisce, nel periodo sfasato corrispondente
al suo esercizio, la pressione sugli ospedali,
è una variabile importante che potrebbe influire sulla diffusione del virus
e sul suo svilupparsi in diverse varianti e al contempo nel raggiungimento
di quella immunità di gregge o di mandria, come dicono gli anglosassoni.
Quando si dichiara un lockdown si valuta bene questa influenza?
E non tralasciamo il fatto che i lockdown certamente produce dei grossi
danni sulle attività economiche nell’immediato di ‘alcuni’,
senza che però si possa capire quanti ‘morti’ abbia effettivamente
risparmiato ( i valori assoluti da soli dicono poco).
Alla lunga una economia debole non potrà garantire una sanità forte.
Il rischio è di indebolire ulteriormente la sanità pubblica,
che invece è il fiore all’occhiello del sistema sanitario nazionale
e deve rimanere tale pur non escludendo il contributo del privato
che non può e deve sostituirsi ma sostenere il sistema pubblico.
Obiettivo immunità
Ora se questa immunità è il vero obiettivo da raggiungere,
le vaccinazioni di massa sono davvero la via più breve da percorrere?
E se sì, come deve essere pianificata questa strada per evitare ad esempio
che le varianti siano più veloci dell’auto replicarsi?
Rivolgersi ad un solo fornitore, per avere questi vaccini molecolari
solo perché interpellato dall’Europa,
non è stato un grave errore che si poteva evitare facendo
una analisi dei rischi un po’ più accurata?
Tre Misure Preventive per il 2021
Si attribuisce a San Josemaria Escrivà la frase che dice che
se un problema è davvero urgente, quello è proprio il momento in cui
bisognerebbe fermarsi per riflettere prima di agire.
Se dovessi essere io a decidere, consapevole di non essere molto popolare, lascerei la DAD per tutto quest’anno scolastico, e il coprifuoco notturno 22-5 per tutto quest’anno civile,
con bar, ristoranti, cinema, teatri, piscine e palestre aperte fino alle 21.
I lockdown potrebbero rallentare il raggiungimento dell’obiettivo immunità
senza diminuire il numero dei morti, anche questa possibilità
dovrebbe essere presa seriamente in considerazione.
Uniti per creare un modello
Con il contributo delle autorità regionali, nazionali ed europee
e di tutto il mondo scientifico (cosi difficile da coordinare)
bisogna creare davvero un modello che faccia capire
quali sono veramente i protocolli di cura più efficaci.
Bisogna stabilire, in modo dinamico,
quali farmaci, quali dosaggi, etc. e fare in modo che
arrivino anche in Africa e nelle aree più povere del pianeta
anche nell’interesse dei ricchi, che se pur non volessero essere
altruisti dovranno esserlo per puro spirito di sopravvivenza.
Tutto ciò per arrivare veramente all’immunità di gregge,
considerando che la gente, se sensibilizzata e aiutata,
collabora volentieri al raggiungimento condiviso di un goal.
Sharing
Si tenga conto che i protocolli di cura, devono essere aggiornati
costantemente, devono viaggiare alla velocità della rete,
non possono essere affidati solo alla burocrazia dei sistemi pubblici.
La condivisione delle informazioni, superando anche i vincoli della privacy,
può essere veramente una scorciatoia, per arrivare a questo obiettivo,
Ma condividere non è facile, ci vorrebbe un arbitro qualificato e
non influenzabile né dall’opinione pubblica né dalla ‘baronia accademica‘.
Termine quest’ultimo che chi deve capire, capisce molto bene…
Claudio Pace 24 01 2021 Vaccini Molecolari